ALCÁZAR VECCHIO
IL TORRIONE DELLE MURA
La cosiddetta Torre delle Mura, è di pianta quasi quadrata, ed è costruita con una muratura di pietra calcare con blocchi perpendicolari e longitudinali. Attualmente questa torre si addossa su di un appartamento di un privato. È situata di fronte all’Alcázar dei Re, ed è l’accesso principale al quartiere di San Basilio, un altro degli accessi presenti nella parte dall’area nord delle mura, a lato dell’Antico Mercato Municipale dei Santi Martiri, attraverso di una via pedonale che porta il nome di Hasday Ibn Shaprut.
Castello della Judería
Il recinto perimetrale del Castello della Juderìa è di forma quadrangolare, si trova tra l’area della Medina, l’Alcázar dei Re Cristiani e l’area del Castello Vecchio, condividendo con loro le mura e le torri. Comprendeva le attuali: Via dei giudei, Piazza di Tiberiade, Via delle bolle e l’antico Ospedale del Cardinale Salazar.
Di questa area risaltano la Torre del Presepe e il cosiddetto Castello della Juderia, che era un’antica costruzione militare utilizzata dagli ebrei che arrivarono a Cordoba a partire dal 1236, e che i successivi re spagnoli concessero loro di continuare ad abitare.
Il Castello della Juderìa è il risultato delle molteplici trasformazioni dell’antico Castello Andalusì. In questo luogo, gli ebrei e i convertiti risiedevano protetti dalla Corona di Castiglia e da un muro che apparteneva all’antica fortificazione almohade.
LA TORRE DE BETLEMME
che attualmente da l’accesso al piano terra, che fu convertito in Cappella (per questo, è stata chiamata anche Torre delle Immagini o di Torre di San Benito).
La Torre ha poi due piani coperti da una volta in mattoni, a forma di calotta semisferica. Al secondo piano si trovano gli accessi ai camminamenti della cinta muraria (al nord e al sud, attraverso degli archi a tutto sesto), e tre monofore sormontate da archi a tutto sesto sul muro ad est, dove si trovavano, in passato le campane della cappella.
La protezione reale della corona di Castiglia e Aragona verso gli ebrei sefarditi va diminuendo a partire dal 1391, quando scoppiano una serie di linciaggi della comunità ebraica.
La Juderìa, alla quale allude il nome di questo complesso, scomparve dopo l’assalto e la distruzione durante la più importante rivolta antisemita della Cordova del Basso Medioevo, che ebbe luogo nel giugno del 1431, da parte dei cristiani, che cominciò a Siviglia e raggiungerà altre città come Cordova, Burgos, Toledo o Barcellona, dove oltre alle vittime mortali, si saccheggiarono case, negozi e sinagoghe. Gli ebrei cordovesi si spostarono al quartiere di San Nicola della Villa, qualche anno prima della lora definitiva espulsione dalla penisola iberica nello stesso anno della scoperta dell’America del 1492.
IL QUARTIERE DI SAN BASILIO
Il muro ad ovest del Castello della Juderìa servì come base alla cinta muraria che avrebbe protetto il nuovo quartiere cristiano di San Basilio, detto anche dell’Alcázar Vecchio, riferendosi con questa dicitura, all’antico Castello Omeya. L’ Alcázar Vecchio viene realizzato a partire dal 1399, ed è il secondo ampliamento medievale cristiano del complesso fortificato della città, sotto il regno di Enrico II di Castiglia, quando si pretende ripopolare la zona.
Per questo motivo si costruiscono delle abitazioni, molte delle quali saranno concesse per i balestrieri o per le truppe di fanteria che portano la balestra, a cambio della loro partecipazione nella difesa delle mura.
Questo quartiere risponde a un percorso urbano razionale che non ha nulla a che vedere con il labirinto urbanistico della Medina. Si progettano tre strade lunghe e parallele: la Postrera, limitrofa alle Scuderie Reali e agli Orti dell’Alcàzar dei Re, dove un arco serve come entrata dal quartiere della Cattedrale; la Via di San Basilio che riceve il suo nome dalla Piccola Chiesa del santo; la Via di Mezzo, famosa denominazione per la sua posizione centrale nel quartiere.
Questo tipo di urbanismo risponde al concetto romano di reticolo basato sui cardi, le vie che vanno da nord a sud, e i decumani, le vie che vanno da est a ovest; sistema urbanistico che sarebbe finito per chiamarsi reticolo alla spagnola. I cristiani costruiscono le loro case con i pati sopra le antiche case sefardite.
Accanto a questa area delle mura, possiamo trovare una scultura in bronzo del rapsodo, artista e poeta Luis Navas, nato nel quartiere di San Basilio, opera dello scultore Antonio Luis Navarro Jurado, realizzata nel 2006, che lo rappresenta con il tradizionale mantello e cappello cordovese.
LA SCULTURA DEI CUSTODI DEI PATI
Nella via Martin de Roa del quartiere di San Basilio, al numero 2, esiste una curiosa casa patio, che attira una grande quantità di premi del Concorso i Pati di Cordova, dichiarato Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità nell’anno 2012. Nel suo patio, troviamo un’antica torre di controllo e parte della muraglia Almohade del XIII secolo; in questa stessa strada è situato un gruppo scultoreo, intitolato nonno e bambino, dove l’autore José Manuel Belmonte ha voluto rappresentare, su scala naturale in bronzo, il passato e il futuro di questa tradizione centenaria.
Il nonno che, segnato per l’età, l’esperienza e lo sforzo, introduce a suo nipote nella pratica della cura dei pati, che rappresenta alle future generazioni che prendono il testimone di questa radicata manifestazione culturale affinché rimanga attraverso del tempo.