PATIO DELLE DONNE
Dai balconi della sala dei Moisaici, possiamo vedere il Patio delle Donne di Cordova
Entrata all’Alcázar
Dalla fine del 2023, l’accesso principale all’Alcázar dei Re Cristiani avviene attraverso la Porta Barocca come avveniva inizialmente, questo nuovo accesso dispone di rampe per disabili e biglietterie moderne.
STORIA DEL PATIO DELLE DONNE
Riceve il suo nome perché alla fine del XV secolo, durante l’epoca nella quale l’Alcazar fu utilizzato come carcere per l’Inquisizione, in questo patio era dove si trovavano le donne recluse.
A metà del XX secolo si voleva costruire un Palazzo dei Congressi nello stesso luogo e per questo motivo furono demolite le antiche celle della prigione. Certamente, l’importanza dei resti trovati, fecero interrompere l’operazione e rimase un terreno abbandonato.
Gli scavi avvenuti posteriormente in questo luogo, tra gli anni 2002 e 2004, portarono alla luce abbondanti resti archeologici, come la Muraglia Romana del I secolo, insieme ad un importante zona portuaria, così come un mosaico di questa epoca fuori da questa muraglia con tematica acquatica.
Anche un Castellum, o torre di controllo, addossata a queste mura romane che svolgevano la funzione di proteggere il Ponte Romano di Cordova e il porto fluviale, e le rovine dell’antico Alcazar Omeya del VIII secolo, a sua volta sovrapposti sui resti dell’altro palazzo costruito in epoca Almohade durante il XII secolo, che ancora ospita mura di quasi 6 metri di altezza nella sua zona nord, e una grande cloaca della stessa epoca che attraversa tutto il Patio delle Donne.
ULTIMI RITROVAMENTI
Nel febbraio del 2023, durante le opere di miglioria dell’accessibilità dell’Alcazar, dopo la cosiddetta Porta Barocca, si trovò un grande arco almohade dell’ultimo terzo del XII secolo, che era rimasto incorniciato dalla stessa.
Questo nuovo ritrovamento verrebbe a confermare l’esistenza di un importante intervento almohade nell’area.